lunedì 18 aprile 2016

quando brindo alla follia brindo a me stessa


Cara Giorgia,
la follia ha suonato corde finora sconosciute, le ha suonate dolcemente, con un pizzico di adrenalina e la giusta ironia.
Si, bisogna farla suonare quella sana follia che c'è in ciascuno di noi.
Bisogna farla uscire, darle spazio, permetterle di esprimersi.
Poi vedi che ti senti bene, sei serena e felice per quel momento vissuto veramente con lei al tuo fianco.
Ti metti in gioco insieme alla tua follia e tutto sembra naturale, come se lo facessi ogni giorno.
Inizi a parlare, le parole scorrono lisce. Racconti, leggi, ti emozioni, narri, arrivi nel profondo del cuore.
Questa strana amica che c'è sempre al nostro fianco, anche se talvolta non la vediamo o facciamo finta di non vederla.
Si, io l'accetto, l'accolgo, la stimo.
Si, la stimo perché talvolta mi fa fare cose incredibili che altrimenti non mi sarei mai sognata di fare. L'invasione poetica di ieri ne è appunto un esempio.
La stimo perché senza di lei non avrei fatto tante cose che adoro fare.
Non avrei fatto ridere, non avrei fatto piangere, non avrei emozionato.
E nella vita bisogna fare ciò che ci fa sentire vivi, ciò che ci piace, ciò che ci appassiona.
A volte c'è qualcosa che ci blocca, che ci ferma. Siamo lì lì....stiamo per...e poi niente, ci arrendiamo perché diamo ascolto ai condizionamenti della realtà e non diamo retta alla follia.
A volte c'è qualcuno che ci da l'imput, poi sta a noi coglierlo o meno.
Coglilo piccolina, se ti senti di fare qualcosa che ti piace ma che ti fa uscire dalle righe della quotidianità fallo. Oltrepassa le righe, fanne quadretti, disegnaci cerchi e vivi la tua vita fino in fondo.
E infine brinda alla vita, così come tu la vuoi.

“Quando brindo alla follia brindo a me stessa.” (Alda Merini)




(Foto di Madrina Annalisa)